Pepper, un robot per il reparto di Oncologia pediatrica del Sant’Orsola

“Doniamo un Pepper”, un robot dotato di intelligenza artificiale, al reparto di oncologia pediatrica del Sant’Orsola di Bologna. Questo l’obiettivo del progetto di raccolta fondi lanciato dai club Lions della Zona 4 del distretto 108 TB (Castel San Pietro Terme, Bologna San Lazzaro Castenaso Gozzadini, Budrio, Minerbio Minerva, Molinella, Val Santerno).

“L’iniziativa nasce da una duplice esperienza personale – racconta il dottor Roberto Bertelli, presidente dei club Lions della Zona 4 del distretto 108 TB – . Da una parte un caso in famiglia per il quale mi sono trovato a confrontarmi con i colleghi oncologi, capendo che esiste una certa difficoltà nel trasmettere in maniera corretta le informazioni al paziente, soprattutto quando è molto giovane. In secondo luogo, essendo anch’io medico, noto che i giovani colleghi privilegiano, nel rapporto con il paziente, il know how tecnologico rispetto all’approccio più umanistico. I modi di approccio incidono poi molto nel rapporto che ha il paziente verso la malattia e verso coloro che lo curano. Da qui nasce il desiderio di fare qualcosa per facilitare il rapporto tra medico e paziente”.

E così l’idea ha preso corpo grazie a un’intuizione di Stefano Iseppi, amministratore delegato delle Terme di Castel San Pietro, che da tempo sta pensando a introdurre un Pepper nel centro termale, dopo averlo visto all’opera all’ospedale Meyer di Firenze.

“Da qui – continua Stefano Iseppi – è nata l’idea di un progetto finalizzato all’acquisto di un esemplare di questo umanoide per il reparto di Oncologia pediatrica dell’ospedale Sant’Orsola di Bologna. Il filo conduttore è la necessità di riflettere sull’approccio umanistico nelle scienze mediche, perché il rapporto col paziente non può essere delegato unicamente ai protocolli”.

Una questione sulla quale ci sono molte riflessioni e nel convegno che di sabato 23 marzo alle Terme di Castel San Pietro è stato fatto il punto della situazione anche su questo aspetto, grazie alla presenza di interlocutori che da tempo si impegnano su queste metodologie.

Ma come può svolgere questo compito un robot? “Pepper è un simpatico robottino che aiuta a distrarre, a giocare, a parametrare e tanto altro. Uno strumento, quindi, che interloquisce con il bambino e gli permette di gestire il dolore distraendolo, in particolare durante esami o cure particolari. Un amico speciale per tutti quei bimbi costretti ad affrontare una delle prime battaglie difficili della loro vita – spiega Bertelli -. Inoltre Pepper supporta i medici nella delicata gestione pediatrica in frangenti in cui è doveroso dare il meglio di noi uomini e della tecnologia: umanità, competenza professionale e anche intelligenza artificiale, cioè un connubio vincente”.

La dottoressa Alessandra Sorrentino è una tecnologa presso l’Università degli Studi di Firenze e fa parte dell’equipe del professor Filippo Cavallo del dipartimento di ingegneria industriale. Sarà lei a seguirà lo sviluppo del Pepper che verrà donato all’ospedale Sant’Orsola.

“Il mio ambito di lavoro è la robotica sociale, in particolare l’interazione uomo-robot e la robotica assistiva. In pratica cerchiamo nuovi modi per adattare il comportamento dei robot finalizzato a stabilire interazioni affidabili con utenti giovani e meno giovani, facendo affidamento su algoritmi di intelligenza artificiale – spiega Sorrentino -. il Pepper ha già fin dalla sua creazione determinate funzioni di base, quindi una serie di comportamenti preimpostati: parla, sente, si muove. Dopo di che l’evoluzione dipende dall’utilizzo finale del robot. In questo caso al tipo di interazione che deve avere con il bambino. Se il robot durante l’interazione deve parlare e guardare la persona senza necessariamente capire perfettamente il senso di ciò che gli viene detto parliamo di funzione base. Ma se invece quando ascolta deve anche capire il contenuto del messaggio per stimolare un determinato comportamento parliamo di funzionalità più evolute. In questo caso i tempi di realizzazione si allungano e dipendono da come oggi la tecnologia è pronta per svolgere quelle determinate funzioni. Il nostro lavoro si svolgerà in stretto contatto con l’equipe medica che lo adotterà. Ci sarà un primo brainstorming in cui si deciderà cosa fare, poi un secondo step dove si testerà la prima versione della tecnologia e, tramite feedback, si andrà ad ottimizzare e così finché non si raggiunge un ottimo compromesso finale”.

Come sostenere l’iniziativa

Per sostenere l’iniziativa è possibile fare una donazione direttamente al conto corrente IT95V0306936754074000012491 intestato al Lions Club di Castel San Pietro Terme.

Un progetto biennale

Le iniziative utili per raggiungere l’obiettivo economico per l’acquisto del robot Pepper si svilupperanno nell’arco di due anni, a cominciare proprio dall’appuntamento del 23 e 24 marzo.

La prima tappa
“Un ponte per la speranza” è il titolo dell’iniziativa che si sviluppa tra il 23 e 24 marzo e che prevede:
Conferenza dal titolo “Parole che curano. Tra medicina e medical humanities: un dialogo necessario” che si svolgerà sabato 23 marzo, a partire dalle ore 9, all’auditorium delle Terme di Castel San Pietro (vedi programma allegato).
“Golf Clinic”, gara di golf con la partecipazione di Grd (Genitori ragazzi down) sabato 23 marzo, ore 15-17, campo Golf Zolino di Imola. Per iscrizioni: tel. 339.1109846.
Gara di golf ProAm (torneo in cui si affrontano professionisti e dilettanti), domenica 24 marzo, ore 7.30 -16, Golf club Argenta (Ferrara). Per iscrizioni: tel. 339.1109846.

Programma del convegno del 23 marzo 2024

Programma del Golf clinic

 

Pepper robot Sant'Orsola Bologna
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